Dal 4 all'11 novembre 2018 siamo stati a Tomar, una piccola e bellissima cittadina a 2 ore da Lisbona; per partecipare a uno scambio di giovani dal titolo "Acculturation and Social Inclusion", cofinanziato dalla Commissione Europea, tramite il programma Erasmus Plus.
Un gruppo di 26 giovani provenienti dalla Grecia, dall'Italia, dalla Spagna e dal Portogallo; ha condiviso le proprie radici e analizzato il bisogno di inclusione sociale da diverse prospettive, quali disabilità, dipendenze, diversità culturale e parità tra generi.
I partecipanti hanno svolto un programma di attività basate su metodologie non formali e informali come dibattiti di gruppo, presentazioni, interviste e city quest. Attraverso tali attività, essi hanno espresso le proprie opinioni e si sono avvicinati al concetto di "acculturazione"; ossia la quantità di consapevolezze e conoscenze, che facilitano l'adattamento di un individuo o di un gruppo culturale, in una società diversa.
Di conseguenza, i partecipanti hanno compreso anche la differenza tra "inclusione" e "integrazione": nel primo caso, la società apre semplicemente le sue porte al diverso, mantenendo una certa distanza dalla diversità e cautela rispetto alle sue espressioni. Nel secondo caso, la diversità è percepita come uguaglianza e rappresenta un beneficio, un valore educativo e qualcosa di positivo per il progresso della società stessa.
I partecipanti hanno esercitato il loro pensiero critico in misura elevata; per analizzare il contesto in cui vivono, abbattere gli stereotipi legati alla diversità e proporre soluzioni efficaci, funzionali ad aumentare l'inclusione all'interno delle loro comunità. Ovviamente, hanno sviluppato anche la padronanza della lingua inglese, insieme a soft skills come la capacità di team building, time management, la flessibilità etc.
Il team italiano era composto da Alberta, Claudia, Grazia, Lamin, Luca e Luciano. Tutti sono rientrati in Italia con una maggiore consapevolezza circa le sfide implicite alla costruzione di un'Europa più inclusiva; ma al tempo stesso con una grande volontà di affrontarle.
Siamo stati travolti dall'ospitalità portoghese e dal meraviglioso Convento de Cristo: un sito patrimonio dell'UNESCO, che custodisce le tracce del passaggio dei cavalieri templari, in questa bellissima città sul Camino portoghese de Santiago. Grazie all’associazione ospitante Cubo d’Ideas per tutt il lavoro svolto e per la sensibilità dimostrata durante tutto l’arco del progetto.
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